AZIONE DIRETTA UNICA VIA

  • Novembre 20, 2011 16:28

Il capitalismo sta mostrando la sua vera faccia, quel poco di welfare, 
che era stato concesso per raffreddare gli animi di chi reclamava un po’ 
di uguaglianza, a poco a poco sarà eroso dalle fauci della finanza. 
Miseria distruzione e morte ecco ciò che resta. I partiti di sinistra e 
i sindacati cercano in ogni modo di salvare il salvabile. Gridano alla 
pace e alla coesione sociale, si riempiono la bocca di parole come 
giustizia ed equità. Vaselina, questo sono. Il sistema non è riformabile 
tanto meno migliorabile una semplice azione è utile fare: sovvertirlo. 
Come?
Certamente non ripetendo le pratiche di questi ultimi anni di protesta. 
Lotte finalizzate alla conquista di qualche riga di giornale, convinti 
che gli stessi giornali, mezzo di controllo e di costruzione 
dell’opinione pubblica, possano diventare mezzo per rivendicare qualche 
diritto.
Ancora più miope è pensare di poter assediare i palazzi del “potere”. 
Il parlamento o il palazzo della regione sono solo l’apice della 
piramide repressiva, se si attaccassero, la struttura rimarrebbe in 
piedi. E’ molto più efficace smontare, o distruggere, la base.
Telecamere, polizia, militari, carceri, manicomi, CIE, frontiere, 
chiese, fabbriche, mass media, scuole sono solo alcune delle appendici 
che sorreggono lo stato e il capitale.

Occupare una scuola può essere l’inizio. Creare una piccola TAZ 
(Temporary Autonomous Zones) caratterizzata da rapporti orizzontali non 
gerarchici; un luogo in cui il sapere non è trasmesso verticalmente per 
creare nuovi cittadini, lavoratori ubbidienti o anonimi burocrati, ma 
scambiato e prodotto liberamente per soddisfare la curiosità di ogni 
individuo.
In una scuola occupata si può sperimentare una società altra, autonoma 
da rapporti statuali, ma libera anche da presidi, rappresentanti, 
regolamenti d’istituto e programmi scolastici.
Siamo consapevoli che una tale esperienze non può durare a lungo: in 
poco tempo sarà repressa o peggio istituzionalizzata e regolamentata. Ma 
se improvvisamente questi focolai di autogestione iniziassero ad 
accendersi in più luoghi in modo incontrollato, per lo Stato sarebbe 
molto difficile controllarli.

Occupare case, creare Libere Repubbliche come in Val Susa, bloccare le 
vie di comunicazione, gli scioperi selvaggi o i sabotaggi sono altre 
forme di azioni diretta che di questi tempi possono far male davvero a 
chi pretende di governarci. La scelta è ampia. Spetta solo a noi 
decidere se chinare la testa o riprenderci la libertà di cui siamo molto 
a credito.