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Indirizzo MaiL di Carta Forbice Sasso
Potete contattare la redazione all’indirizzo: cfs@autistici.org
A breve il numero#3 anche in pdf.
CARTAFORBICESASSO n#2 in pdf
Questo è il terzo numero della fanzine, andato in stampa pochi giorni fa…
Alla prossima!
CHE COS’È davvero IL TAV ?
Il TAV – Treno ad alta velocità – è un’opera inutile, dannosa e distruttiva. Un’opera sostenuta da tutti i partiti maggioritari e sulla quale hanno puntato tutti i governi degli ultimi 20 anni. I politici di ogni schieramento sostengono che l’opera comporterà la creazione di nuovi posti di lavoro e servirà a mantenere l’Italia all’interno dei circuiti commerciali europei. In realtà i lavoratori coinvolti sarebbero per lo più specializzati e il loro numero sarebbe comunque irrisorio, rispetto alla spesa di denaro pubblico, che si aggira intorno ai 20 miliardi di euro ( 1 cm di tav costa 1300 euro), quando con minor spesa e maggior occupazione si potrebbero ristrutturare infrastrutture come scuole e ospedali o mettere in sicurezza i territori soggetti a rischio frane e alluvioni. Per quanto riguarda il commercio la realizzazione dell’opera non è per nulla essenziale: i progetti risalgono infatti a vent’anni fa, quando ancora non si poteva immaginare l’attuale crisi economica e soprattutto il crollo del traffico merci su quella tratta, che negli ultimi anni è calato del 35%. In più esistono già in val di Susa autostrade e ferrovie che collegano l’Italia alla Francia. L’unico risultato certo sarebbe quindi la devastazione dell’ambiente della valle. Devastazione iniziata con l’occupazione militare del cantiere-fortino.
Questa infatti è stata la risposta dello Stato a coloro che protestavano e che tuttora cercano di far sentire la propria voce per impedire la costruzione della linea ad alta velocità. Arresti, detenzioni in carcere e ai domiciliari, fogli di via e denunce di ogni tipo non si sono fatti attendere per diversi attivisti. Queste operazioni, iniziate dopo lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena (27/06/2011), si sono riproposte pesantemente il 26 gennaio scorso, quando sono stati effettuati arresti in tutta Italia con accuse legate agli eventi dell’estate passata. Ma la repressione di questi ultimi tempi non è mai riuscita a fermare la lotta del movimento NO TAV, che non ha mai smesso di dimostrare la propria piena solidarietà a TUTTI i colpiti dalla violenza dello Stato. E neppure la militarizzazione vera e propria della valle è stata capace di intimorire i NO TAV nel proseguire la loro lotta.
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO È SABATO 25 FEBBRAIO, alla manifestazione nazionale che partirà da Bussoleno per arrivare a Susa, quando ancora una volta il popolo NO TAV dimostrerà che la lotta portata avanti da più di vent’anni, contro lo scempio della val di Susa, non è condotta da una minoranza di montanari contro il “progresso”, e che non è divisa tra buoni e cattivi, ma è un importante movimento composto da uomini e donne, giovani e meno giovani, al di fuori di logiche di partito o di Potere, accomunati dal desiderio di vivere liberi sulla propria terra.
Essere NO TAV non significa quindi “solo” opporsi ad un’opera inutile, dannosa e costosa, ma significa anche evidenziare giorno dopo giorno l’essenza del sistema capitalistico vigente, che in nome del profitto sfrutta e distrugge l’ambiente, mercificando senza sosta il territorio. Essere NO TAV significa schierarsi a difesa della natura e dell’uomo, che è quotidianamente schiavo di questo sistema produttivo ed economico.
Lottare contro il TAV vuol dire battersi affinché la terra non sia solo fonte di guadagno per pochi potenti, ma perché sia una casa per noi e per coloro che verranno.
Incontro nazionale delle studentesse e degli studenti anarchici e libertari
Incontro nazionale delle studentesse e degli studenti anarchici e libertari
17 -18 dicembre 2011 – Bologna, Circolo Anarchico Berneri, piazza di Porta Santo Stefano, 1
E’ da alcuni di questi che nasce l’esigenza di stabilire contatti, creare solidarietà, aprire un dibattito comune, cercare momenti di coordinazione, ma innanzitutto conoscersi.Da qui nasce l’incontro nazionale delle studentesse e degli studenti anarchici a Bologna.
L’incontro sarà un’occasione per i collettivi ed i gruppi, come per i singoli compagni, di presentare la propria realtà ed iniziare a costruire dei contatti più solidi a livello nazionale. In particolare l’intenzione è quella di creare un momento di dibattito specifico sulle prospettive di un intervento anarchico e libertario nella scuola e nell’università. Per questo riteniamo importante anche confrontare letture e riflessioni sulle mobilitazioni studentesche degli ultimi anni. Mobilitazioni intense e di grande partecipazione, che però si sono sempre mantenute sul piano della semplice opposizione studentesca a singoli decreti o riforme, senza peraltro riuscire ad ottenere alcun risultato.Questo appuntamento vuole essere un momento di confronto reale sulle rispettive esperienze locali, sul movimento studentesco, su possibili prospettive comuni.
Dopo le mobilitazioni studentesche degli ultimi anni, di fronte agli attacchi sempre più duri da parte dei governi e dei padroni agli studenti, ai lavoratori, ai precari, ai migranti, ai disoccupati, pensiamo che ora più che mai sia necessario costruire questi spazi di dibattito.
Invitiamo a partecipare tutte le compagne ed i compagni, tutti i collettivi ed i gruppi interessati.
potete contattarci scrivendoci a studentianarchici @ autistici.org
Student* anarchic*
AZIONE DIRETTA UNICA VIA
Il capitalismo sta mostrando la sua vera faccia, quel poco di welfare, che era stato concesso per raffreddare gli animi di chi reclamava un po’ di uguaglianza, a poco a poco sarà eroso dalle fauci della finanza. Miseria distruzione e morte ecco ciò che resta. I partiti di sinistra e i sindacati cercano in ogni modo di salvare il salvabile. Gridano alla pace e alla coesione sociale, si riempiono la bocca di parole come giustizia ed equità. Vaselina, questo sono. Il sistema non è riformabile tanto meno migliorabile una semplice azione è utile fare: sovvertirlo. Come? Certamente non ripetendo le pratiche di questi ultimi anni di protesta. Lotte finalizzate alla conquista di qualche riga di giornale, convinti che gli stessi giornali, mezzo di controllo e di costruzione dell’opinione pubblica, possano diventare mezzo per rivendicare qualche diritto. Ancora più miope è pensare di poter assediare i palazzi del “potere”. Il parlamento o il palazzo della regione sono solo l’apice della piramide repressiva, se si attaccassero, la struttura rimarrebbe in piedi. E’ molto più efficace smontare, o distruggere, la base. Telecamere, polizia, militari, carceri, manicomi, CIE, frontiere, chiese, fabbriche, mass media, scuole sono solo alcune delle appendici che sorreggono lo stato e il capitale. Occupare una scuola può essere l’inizio. Creare una piccola TAZ (Temporary Autonomous Zones) caratterizzata da rapporti orizzontali non gerarchici; un luogo in cui il sapere non è trasmesso verticalmente per creare nuovi cittadini, lavoratori ubbidienti o anonimi burocrati, ma scambiato e prodotto liberamente per soddisfare la curiosità di ogni individuo. In una scuola occupata si può sperimentare una società altra, autonoma da rapporti statuali, ma libera anche da presidi, rappresentanti, regolamenti d’istituto e programmi scolastici. Siamo consapevoli che una tale esperienze non può durare a lungo: in poco tempo sarà repressa o peggio istituzionalizzata e regolamentata. Ma se improvvisamente questi focolai di autogestione iniziassero ad accendersi in più luoghi in modo incontrollato, per lo Stato sarebbe molto difficile controllarli. Occupare case, creare Libere Repubbliche come in Val Susa, bloccare le vie di comunicazione, gli scioperi selvaggi o i sabotaggi sono altre forme di azioni diretta che di questi tempi possono far male davvero a chi pretende di governarci. La scelta è ampia. Spetta solo a noi decidere se chinare la testa o riprenderci la libertà di cui siamo molto a credito.