CONTRO TUTTE LE GUERRE E I MILITARI
Città rase al suolo, case saccheggiate e poi bruciate, sangue ovunque, morti e cadaveri putrefatti tra le rovine di un villaggio distrutto.
Così deve apparire la guerra agli occhi di un bambino afghano. Non servono altre parole per comprendere l’essenza della guerra: la distruzione.
Ma la guerra non è “solo” questo…
Dai due grandi conflitti mondiali ad oggi molti aspetti relativi alla guerra sono mutati.
La guerra ha forse mostrato il suo vero volto soltanto adesso in maniera esplicita .
I militari non stanno più accovacciati nelle trincee e lontani dalle case delle persone comuni.
La guerra è entrata nelle nostre strade e città.
Il 4 agosto 2008 è entrata in azione l’operazione“Strade Sicure” voluta dal Ministro della Difesa. Questa operazione militare è tuttora attiva e si prefigge l’obiettivo di aiutare le forze di polizia locali nel controllare e vigilare situazioni complesse in “obiettivi sensibili”.
E quindi?
Da allora le nostre città sono militarizzate. Basta guardare Torino per capire a cosa servono i militari(?) :
stanno di stanza al C.I.E.(Centro di Identificazione ed Espulsione), dove aiutano gli sbirri a malmenare e reprimere chi si ribella e cerca di fuggire da lì, altri stanno a Porta Palazzo, dove fanno la caccia al clandestino, e altri ancora difendono il Duomo…
Le nostre vite sono perennemente controllate da uomini in divisa e telecamere. Infatti l’ utilizzo dei militari per le strade rientra in una logica di controllo più ampia e complessa.
Tutta la nostra vita è spiata: dalle chiamate telefoniche, alle chat di internet.
Ma l’obiettivo dello Stato non è semplicemente quello di reprimere preventivamente ogni nostro possibile moto di ribellione individuale o collettivo per mezzo del controllo; l’obiettivo più alto che lo Stato si è posto è quello di rendere normale la guerra agli occhi di tutti. Quello che invece dobbiamo sempre tenere a mente è che il militare che passeggia per le strade di Torino non è diverso da quello che uccide e bombarda in Afghanistan.
Le mani dei militari sono tutte ugualmente sporche del sangue di innocenti e tutti i militari sono degli assassini a pagamento.
E’ bastata questa estate per comprendere tutto ciò: in Val Susa sono intervenuti anche i militari per reprimere chi lotta contro il TAV. E proprio a Chiomonte stazionano ancora adesso i Lince (mezzi corazzati usati dall’esercito italiano in Afghanistan).
Come anarchici, ma innanzitutto come esseri umani, abbiamo scelto di non stare a guardare le strade militarizzate, gli immigrati rinchiusi e poi deportati, la Val Susa assaltata e il sangue degli innocenti uccisi “per sbaglio dalle missioni di pace”.
PER FERMARE LA GUERRA OCCORRE METTERSI IN MEZZO
NON BASTANO LE PAROLE, E’ NECESSARIA L’AZIONE
TROVARE I PUNTI DEBOLI DELLA MACCHINA GUERRAFONDAIA, E SABOTARLI E’ NOSTRO COMPITO
Per iniziare insieme a lottare contro la guerra e la militarizzazione ti invitiamo a partecipare sabato 12 novembre alle ore 14.00 a Novara al corteo NO F-35 (cacciabombardieri di nuova generazione).