TORINO: LA REPRESSIONE COLPISCE ANCHE GLI STUDENTI
Gli studenti, quest’anno, pare abbiano già smesso di lottare: cortei e blocchi sono ormai solo un ricordo. Ad approfittare di tutto ciò è lo Stato, che per mano dei suoi servi non perde occasione per reprimere chi si oppone a questo sistema. Come di consuetudine la repressione si materializza nei momenti in cui il movimento abbassa la guardia. Questo è quanto è successo a tre studenti torinesi (tra i più attivi nella protesta contro la Gelmini e attivi anche in altri ambiti di opposizione sociale), che si sono visti recapitare degli avvisi di garanzia. Le accuse sono di occupazione e violenza privata, poi una nostra compagna è accusata di aver danneggiato una bandiera italiana…Era il 14 dicembre e gli studenti, dopo il consueto corteo mattutino decisero di fare una visita nell’ufficio di Torino del MIUR. Si voleva ribadire ancora una volta la nostra opposizione alla riforma Gelmini, e decidemmo di farlo entrando e sostando un po’ nel suddetto ufficio.
Si sa, la repressione colpisce sempre chi alza la testa, e questa volta è toccata a degli studenti (per giunta minorenni). Con queste intimidazioni pensano di scoraggiare le proteste e le prese di posizione dei più piccoli, di quelli che da poco hanno iniziato ad impegnarsi nelle lotte sociali, e forse riusciranno nel loro intento con chi ha avuto ed ha posizioni legalitarie e stataliste. Noi speriamo, però, che la repressione metta in luce, ancora una volta, quanto schierarsi in difesa del proprio e altrui futuro sia una necessità per tutti quelli che si auspicano un domani migliore e vedono nella libertà l’avvenire.
CAST (Collettivo Anarchico Studentesco Torinese)