Torino: gli studenti non si faranno intimorire dalla repressione

  • Aprile 18, 2011 20:23
Il copione è quello di sempre, finito un movimento scatta l’ora della 
repressione e come al solito sono colpiti pochi “eletti".
Era il 17 novembre scorso, una grande manifestazione aveva invaso le 
strade di Torino, quando un gruppo di qualche centinaio di studenti 
decise di occupare la stazione di Porta Nuova per creare un disagio 
effettivo e per dimostrare la loro netta contrarietà con il modello di 
scuola proposto.
Dopo quel 17 novembre, per un mese intero, gli studenti torinesi 
sarebbero scesi in piazza e avrebbero occupato tutto ciò che gli veniva 
in mente. Dopo soli 3 mesi da quei giorni incredibili, la lotta contro 
la riforma Gelmini pare un lontano ricordo e la DIGOS passa al 
contrattacco mandando i primi avvisi di garanzia ad alcuni prescelti, 
tra cui una ragazza del nostro collettivo, ancora minorenne, accusata di 
occupazione e interruzione di pubblico servizio. La nostra compagna, già 
colpita in precedenza da altre denunce per l’occupazione del MIUR del 14 
dicembre, è rea di aver partecipato attivamente alle mobilitazioni 
studentesche di questi ultimi due anni oltre che alle lotte antirazziste 
e antimilitariste.
Ci sembra chiaro l’intento della questura, quello di colpire per 
intimorire le persone e i gruppi più attivi che sono stati la parte più 
radicale delle proteste dello scorso autunno. Sappiano i questurini che 
i loro avvisi di garanzia sono la conferma che siamo sulla strada giusta 
e stiano pur certi che non saranno alcune denunce a fermare o a 
modificare la nostra attività.

Collettivo Anarchico Studentesco Torinese