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CRONACA DELLA GIORNATA DEL 27/06/’11 ALLA LIBERA REPUBBLICA DELLA MADDALENA
Dopo un mese di assemblee, condivisione di idee e cibo, costruzione di nuovi tipi di relazioni tra le persone e pratiche autogestionario in un esperimento continuo, è arrivato lo Stato, che con la violenza ha disperso i NO TAV tra i boschi. Ma : “A sarà dura!”. C i va ben altro per far desistere il movimento NO TAV!
Di seguito una ricostruzione dei principali episodi di ieri:
L’allarme vero e proprio è stato dato attorno alle 4.30-5.00 di ieri mattina.
L’attacco effettivo delle forze del disordine statale è iniziato dopo le 7 (l’ora precisa non la ricordo).
L’attacco è iniziato su vari fronti: dalla Centrale (ingresso con la strada per salire alla Libera Repubblica della Maddalena attraverso uomini e mezzi), dalla strada Statale 24 e da Giaglione (uomini delle forze armate sono arrivati al piazzale anche dalla barricata del Sol Levante, cioè da Giaglione).
L’attacco alla centrale è avvenuto così:
uomini e mezzi (cellulari e una o più ruspe) erano schierati davanti al cancello chiuso alla centrale (prima barricata) dalle 6 circa se non prima.
Prima dell’attacco un attivista (Turi Vaccaro, noto pacifista della Valle di origine siciliana) ha raggiunto la Statale dalla Centrale a piedi scalzi (come è suo solito camminare) per fare un’ azione pacifica e contrapporsi così al disordine che di lì a poco si sarebbe scatenato per conto dello Stato. Ma arrivato alla Statale è stato bloccato, malmenato e arrestato.
Circa un’ora dopo giunge l’invito da parte dello Stato a trattare: “Voi arretrate fino al piazzale in maniera pacifica ( senza opporre resistenza), e noi risaliamo la strada senza farvi del male; altrimenti…”.
Ma la risposta dei NO TAV è stata chiara: “Noi restiamo qui, A sarà dura!”.
Personalmente interpreto l’invito a trattare da parte dello Stato (conoscendo già la risposta dei NO TAV) come movente per iniziare a dare l’assalto alla barricata.
Infatti l’attacco alla barricata è avvenuto più di un’ora dopo che gli sbirri erano già dinnanzi alla prima barricata. Probabilmente attendevano lanci di pietre o altro da parte dei manifestanti per giustificare l’attacco, ma ciò non è avvenuto, così hanno scelto la becera strada della trattativa.
La penso così perchè detto fatto, cinque dieci minuti dopo la risposta dei NO TAV il cancello della prima barricata è stato legato con delle corde spesse ed è stato abbattuto dalla ruspa.
Mentre avveniva tutto ciò i NO TAV indietreggiavano per raggiungere in fretta la seconda barricata e chiuderla. Ma questo è avvenuto sotto il lancio di lacrimogeni. Tutta l’invasione delle forze belliche dello Stato si è infatti giocata su un pesante utilizzo di lacrimogeni.
Barricata dopo barricata i NO TAV indietreggiavano per aggiungersi agli altri rimasti al piazzale chiudendo di volta in volta le barricate.
E’ meritabile di nota la difficoltà trovata dalla ruspa ad abbattere la barricata fatta di traversine (pesanti blocchi di legno) e quella delle balle di fieno. Infatti è stata tanta la paura che potessero essere imbevute di benzina visti i rigagnoli di liquido che provenivano da esse; ma in realtà si trattava solo di acqua utilizzata per rendere più pesanti le balle.
Dopo la barricata delle balle è stata la volta di quella della mulattiera, ma una volta abbattuta quella gli sbirri risaliti dalla centrale erano ormai sul piazzale insieme alla ruspa, che impassibile continuava il suo corso, senza tener conto della presenza di persone che gli si mettevano davanti con l’intento di bloccarla.
Mentre gli sbirri abbattevano la barricata della mulattiera i NO TAV erano già sul piazzale insieme agli altri. Dalla barricata della statale 24 lato piazzale i manifestanti cercavano di impedire che la ruspa lavorasse tagliando il guard rail. La polizia lanciava lacrimogeni ad altezza d’uomo. Così molti manifestanti sono stati costretti a risalire sul piazzale, dove erano pronti limoni e Malox per dare un po’ di sollievo a chi aveva appena subito raffiche di lacrimogeni.
Altri NO TAV scendono giù alla barricata della statale, e gli sbirri rispondono con gli idranti (sempre meglio dei lacrimogeni!).
Dopo un po’ di resistenza alla barricata della statale, battezzata giorni fa: “Stalingrado” (volevo evitare di dirvelo, ma è giusto riportare il vero!), si sale al piazzale e ormai è l’ INVASIONE. Gli sbirri risalgono dalla centrale, dalla statale e dal lato Giaglione. Anche la ruspa è sul piazzale. I lanci di lacrimogeni si intensificano raggiungendo le tende poste nell’area della Comunità Montana (che a livello legale non poteva subire l’ingresso delle forze dell’ordine, che però è avvenuto immancabilmente). Le manganellate volano a non finire.
I NO TAV sono costretti a fuggire nei boschi: qualsiasi tentativo di resistenza (attiva o passiva) è reso impossibile dalla folta nube di lacrimogeni.
E dai boschi risalendo per Ramat i NO TAV si ritrovano, e solo poco dopo la fine dell’invasione, un gruppo di NO TAV presidia un ponte al lato della Centrale. Altri NO TAV si ritrovano a Chiomonte e fanno blocchi stradali.
Nella sera si è svolta un’assemblea nella polivalente di Bussoleno, in cui tra le tante iniziative che si faranno nei prossimi giorni, c’è quella di un corteo in data 3 luglio che partirà da Chiomonte. Come anarchici, ma prima di tutto come persone è importante esserci, perchè quello che i NO TAV hanno costruito alla Maddalena di Chiomonte in questo mese di lotta è più che resistenza, è la creazione di uno spazio libero dallo Stato e autogestito in cui poter sperimentare la libertà, è l’Anarchia che si fa presente, seppur in un piccolo luogo e per breve tempo, per dimostrare che altre relazioni tra gli uomini sono possibili, che un altro presente è possibile, che vivere DA uomini liberi TRA uomini liberi in un ambiente incontaminato è possibile.
Quindi per difendere la valle, l’ambiente, la Terra dalle sporche mani di chi vuol far profitto sulla distruzione del territorio e vuol mettere in pericolo la salute di migliaia di persone bisogna essere presenti e attivi alla manifestazione del 3 luglio a Chiomonte.
Per lottare e iniziare a costruire l’avvenire nel presente, per smettere di pensare e immaginare l’Anarchia, ma per sperimentarla, bisogna esserci.
L’ invito è semplicemente:” Alla lotta!!!”.
Ribelle senza sosta del CAST