SFRUTTAMENTO? NO GRAZIE.

  • Gennaio 28, 2011 20:23
La vicenda che ha colpito gli operai di Mirafiori ha fatto pensare 
tutti quanti. La crisi e lo sfruttamento padronale sono ritornati ad 
essere degni di cronaca. La società capitalistica è caratterizzata da 
ritmi incessanti e dalla divisione netta tra chi opprime e vive sulle 
spalle di molti e chi è costretto a lavorare e deve mantenere quei 
pochi arroganti oppressori. Il sistema odierno impone di vivere per 
lavorare. Gli operai di Mirafiori fino ad ora hanno lavorato otto ore al 
giorno e come tutti i lavoratori salariati non hanno una vita degna di 
questo nome…tutto ciò per soddisfare le esigenze di un padrone! Noi 
studenti dobbiamo opporci a questa situazione sociale in quanto futuri 
lavoratori oppure saremo sfruttati fino alla fine dei nostri giorni.
Perché sprecare la vita a lavorare otto ore producendo cose futili 
per il lusso di qualcuno, quando si potrebbe lavorare molto meno per noi 
stessi? Produrre e servire: è questo lo scopo della nostra vita. A 
scuola ci insegnano a diventare produttivi e ad essere rappresentati da 
un voto che è espressione della nostra redditività! E ce lo ricorda 
Marchionne in questi mesi. Se qualcuno pensa ancora che questa sia solo 
la situazione dei metalmeccanici, che dopo un diploma o una laurea (per 
chi se la potrà permettere) si riuscirà ad ottenere un lavoro piacevole 
e vivere una vita tranquilla, non si illuda. Già non è così per i nostri 
genitori e la situazione peggiorerà se ci limitiamo all’indifferenza. 
Condurre una vita di precariato con miseri stipendi aspettando una 
ridicola pensione, ecco quello che ci spetta. Noi anarchici non vogliamo 
lavorare fino a settanta anni per poi avere una misera pensione da 
spendere in psicofarmaci e terapie contro i cento tumori che 
infesteranno i nostri corpi. Chiamateci pigri, ma se essere pigro 
significa fermarsi a pensare e godere la propria vita, allora lo 
prenderemo come un complimento.

Oggi non manifesteremo con la FIOM, poiché da 30 anni ha deciso di 
sedersi ai tavoli dei padroni, svendendo con la strategia della 
concertazione tutto quello che i lavoratori si erano guadagnati col loro 
sudore e impedendo ogni forma di lotta autorganizzata. Un sindacato di 
Stato che s’impegna, quando va bene, per un capitalismo dal volto umano.
Nessun accordo con chi ci sfrutta. Azione diretta contro il 
capitalismo!