SFRUTTAMENTO? NO GRAZIE.
La vicenda che ha colpito gli operai di Mirafiori ha fatto pensare
tutti quanti. La crisi e lo sfruttamento padronale sono ritornati ad
essere degni di cronaca. La società capitalistica è caratterizzata da
ritmi incessanti e dalla divisione netta tra chi opprime e vive sulle
spalle di molti e chi è costretto a lavorare e deve mantenere quei
pochi arroganti oppressori. Il sistema odierno impone di vivere per
lavorare. Gli operai di Mirafiori fino ad ora hanno lavorato otto ore al
giorno e come tutti i lavoratori salariati non hanno una vita degna di
questo nome…tutto ciò per soddisfare le esigenze di un padrone! Noi
studenti dobbiamo opporci a questa situazione sociale in quanto futuri
lavoratori oppure saremo sfruttati fino alla fine dei nostri giorni.
Perché sprecare la vita a lavorare otto ore producendo cose futili
per il lusso di qualcuno, quando si potrebbe lavorare molto meno per noi
stessi? Produrre e servire: è questo lo scopo della nostra vita. A
scuola ci insegnano a diventare produttivi e ad essere rappresentati da
un voto che è espressione della nostra redditività! E ce lo ricorda
Marchionne in questi mesi. Se qualcuno pensa ancora che questa sia solo
la situazione dei metalmeccanici, che dopo un diploma o una laurea (per
chi se la potrà permettere) si riuscirà ad ottenere un lavoro piacevole
e vivere una vita tranquilla, non si illuda. Già non è così per i nostri
genitori e la situazione peggiorerà se ci limitiamo all’indifferenza.
Condurre una vita di precariato con miseri stipendi aspettando una
ridicola pensione, ecco quello che ci spetta. Noi anarchici non vogliamo
lavorare fino a settanta anni per poi avere una misera pensione da
spendere in psicofarmaci e terapie contro i cento tumori che
infesteranno i nostri corpi. Chiamateci pigri, ma se essere pigro
significa fermarsi a pensare e godere la propria vita, allora lo
prenderemo come un complimento.
Oggi non manifesteremo con la FIOM, poiché da 30 anni ha deciso di
sedersi ai tavoli dei padroni, svendendo con la strategia della
concertazione tutto quello che i lavoratori si erano guadagnati col loro
sudore e impedendo ogni forma di lotta autorganizzata. Un sindacato di
Stato che s’impegna, quando va bene, per un capitalismo dal volto umano.
Nessun accordo con chi ci sfrutta. Azione diretta contro il
capitalismo!