Una sconfitta assicurata

  • Gennaio 16, 2011 21:08

Dopo una lunga notte abbiamo appreso quale sarà il futuro degli operai di Mirafiori e forse di quasi tutte le fabbriche italiane, la schiavitù. Le catene del lavoro salariato si fanno più strette, l’oppressione capitalistica diventa così evidente, ma questo è il prezzo da pagare per salvare il sistema: rinunciare alla libertà per rimanere a galla…però l’acqua è ormai alla gola. La responsabilità non si deve attribuire a coloro che sotto ricatto hanno votato Sì. La responsabilità non è di Marchionne, sa fare il suo mestiere, è un buon padrone, anzi meglio un buon manager, un gentiluomo che ha dato la possibilità di scegliere se essere schiavi o disoccupati…Quanto è bella la democrazia!

La responsabilità è di coloro che si sono proclamati difensori dei diritti dei lavoratori e che hanno scelto deliberatamente di rinunciare alla lotta. Quelli che proclamano gli scioperi con un mese di anticipo, magari il venerdì, meglio ancora alla fine del mese, quando la produzione cala, così il padrone risparmia. Difensori dello status quo e del capitalismo dal volto umano, fervidi credenti nella costituzione, intimoriti da ogni forma di autorganizzazione e di lotta spontanea.

In questi ultimi anni i sindacati istituzionali hanno insegnato a chinare la testa. Tutte le “lotte” sono state difensive, i padroni pezzo per pezzo si sono ripresi quello che ci avevano concesso per mantenere la pace sociale. I sindacati, da buoni mediatori, hanno sempre ricercato l’accordo scongiurando in ogni modo l’accendersi di un conflitto sociale.

Il 28 gennaio però, nonostante la FIOM, può essere una giornata di lotta importante. Gli studenti hanno la possibilità di dimostrare che l’approvazione di una riforma non ferma un movimento frutto di un’incompatibilità con il presente. Se lo slogan che ha caratterizzato quest’autunno BLOCCHIAMO TUTTO, sarà fatto proprio anche dai lavoratori, potremmo far male ai padroni.

Nessun accordo con chi ci sfrutta. Azione diretta contro il capitalismo!